Studi biblici

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Il Lavoro che cosa dimostrare Amore il Dio

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“… che ci permetterà di capire perché Gesù chiese tre volte all’apostolo Pietro: – “Simone, figlio di Giona, mi ami?”, poiché le ripetute domande del Signore Gesù ci mostrano che non basta dire: – ‘Sì, Signore, tu sai che ti amo!'”


Il Lavoro che cosa dimostrare Amore il Dio

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Presentazione

La concezione dell'”amore” biblico evidenziata dall’Autore in questo libro è sorprendente.

Il modo in cui si accosta a brani biblici complessi è peculiare e interpreta al di là della banale ermeneutica. Mettendo a confronto alcuni passi biblici, l’autore conduce il lettore a un’indagine intrigante e, a volte, genera persino una certa suspense che culmina in una conclusione sorprendente sul vero significato di termini biblici così comuni, come amore e odio.

Leggendo quest’opera, la visione dell’amore secondo il romanticismo e l’umanesimo che ci è tanto caro viene presto sostituita da una concezione dell’amore che assume arie aristocratiche e nobili, scenario comune nel contesto in cui le Scritture sono state prodotte.

La nebbia del soggettivismo permeata dall’idealismo che le concezioni religiose prescrivono attraverso il termine ‘amore’ è rapidamente sostituita da un imperativo grave e oggettivo, che riveste il tema di un nuovo significato unico.

Ciò che era pertinente al mondo delle idee, il “dovrebbe essere”, diventa categorico e tangibile nel mondo dell’essere. L’amore cessa di essere un’esperienza religiosa e morale, o un’espressione unilaterale dell’anima, della psiche umana, e si colloca in nuove categorie.

Innovativo è il modo in cui l’Autore lascia da parte le categorie greche sull’amore, così usuali quando si tratta l’argomento, e le sostituisce con una categoria sicura e unica che esiste nell’Antico Testamento. Questa rilettura mi ha fatto ridimensionare la comprensione di diversi brani biblici, tra cui quello che contiene l’importante monito di Cristo: – “Nessun servo può servire due padroni; perché, o odierai l’uno e amerai l’altro”. (Lc 16,13).

Dove ho visto la sensazione, dopo aver letto questo libro, vedo il comportamento. L’amore trascende il mondo delle idee, del soggettivismo, dell’idealismo e rivendica il suo giusto posto come azione.

 

 

Introduzione

“Figlioli miei, non amiamo a parole o con la lingua, ma con il lavoro e nella verità”. (1 Giovanni 3:18).

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Quando sentiamo parlare di Dio, siamo presi da atteggiamenti riverenti, un sentimento di devozione ci invade e l’emozione parla ad alta voce. Spesso, quando leggiamo dell’amore di Dio per l’umanità, la disponibilità viene a galla e vogliamo trasformare i nostri sentimenti e le nostre emozioni in servizio.

Quando andò a prendere l’arca dell’alleanza dalla casa di Abinadab, il re Davide era pieno di devozione, pieno di emozioni, traboccante di gioia e atteggiamenti riverenti. Davide banchettava con la gente, con ogni sorta di strumenti musicali, atteggiamenti che dimostrano quanto fosse felice di portargli l’arca del Signore.

Con la vista offuscata dalla gioia, Davide si lasciò trasportare dall’atteggiamento disperato dei Filistei che, in difficoltà a causa delle emorroidi, riportarono l’arca del Signore su un carro trainato da vacche (1 Samuele 6,11). Davide e tutto il popolo d’Israele dimenticarono l’ordinanza di Dio e trasportarono con noncuranza l’arca usando i mezzi di trasporto preparati dai sacerdoti e dagli indovini dei Filistei (1 Samuele 6:2).

Tutti cantavano e suonavano allegramente e seguivano l’arca che era su un carro di buoi nuovo. Quando giunsero all’aia di Nacomm, l’arca per poco non cadde a causa dell’inciampo dei buoi e Uzza, che guidava il carro, allungò la mano per prenderlo e fu colpito da Dio (2 Samuele 6:6-7). Fu allora che il re Davide ebbe paura e fece la seguente domanda:

– “Come verrà a me l’arca del Signore?”

Il brano biblico che narra il ritorno dell’arca del Signore alla casa d’Israele funge da monito. Siamo disposti a fare un’opera secondo la nostra congettura, o siamo consapevoli di ciò che Dio richiede da noi secondo la Sua parola.

Ti sei mai chiesto: – “Qual è l’opera che dimostra il tuo amore per Dio?”; “Qual è il concetto biblico dell’amore?”; “Cosa richiede Dio dall’uomo?”

L’evento che ha risvegliato il re Davide a cercare (obbedire) a Dio come Dio aveva comandato (1 Cronache 15:2 e 13), mi ha fatto domandare: una macchina trainata da mucche?”; “Stiamo amando Dio come ha comandato?”

Durante due millenni di cristianesimo ci furono numerose rivoluzioni culturali. Civiltà e culture scomparvero, mentre altre fiorirono. Ogni civiltà e ogni cultura che andava e veniva aveva i propri concetti e idee sull’amore. Sorsero numerose religioni e ogni sacerdote, mago, indovino, mistico, ministro, capo, governo, ecc., adottò o sviluppò, secondo i propri interessi, un concetto di amore.

Lo scopo di questo libro è di aiutarti a capire cosa ‘amore’ Dio richiede da noi, così come il significato del termine amore usato nel Nuovo Testamento, che ci permetterà di capire perché Gesù chiese tre volte all’apostolo Pietro: – “Simone, figlio di Giona, mi ami?”, poiché le ripetute domande del Signore Gesù ci mostrano che non basta dire:

“Sì, Signore, tu sai che ti amo!”

 

Claudio Crispim

É articulista do Portal Estudo Bíblico (https://estudobiblico.org), com mais de 360 artigos publicados e distribuídos gratuitamente na web. Nasceu em Mato Grosso do Sul, Nova Andradina, Brasil, em 1973. Aos 2 anos de idade sua família mudou-se para São Paulo, onde vive até hoje. O pai, ‘in memória’, exerceu o oficio de motorista coletivo e, a mãe, é comerciante, sendo ambos evangélicos. Cursou o Bacharelado em Ciências Policiais de Segurança e Ordem Pública na Academia de Policia Militar do Barro Branco, se formando em 2003, e, atualmente, exerce é Capitão da Policia Militar do Estado de São Paulo. Casado com a Sra. Jussara, e pai de dois filhos: Larissa e Vinícius.

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